lunedì 1 dicembre 2008

La voce del padrone



Ieri ero in fase di GRANDI CAMBIAMENTI, che si realizzano poi in uno spostamenti di qualche mobile/soprammobile.

Il mio piano era di trasferire il mio letto HI-TECH nello STUDIO....

Perchè questa casa ha tutto:

una cucina, un sala da pranzo, uno SGABUZZINO, un garage (non adibito ad uso posteggio auto...altrimenti la mia Punto se la passerebbe decisamente meglio) , due bagni, due camere da letto, salotto ed un studio. Spazio totale 100%, spazio effettivamente utilizzato 25%....

Quindi i casi sarebbero 2:

- o mi faccio mettere incinta e con la missione di RIPOPOLARE il PIANETA occupo intanto gli spazi della mia grande inutile casa.

- oppure la affitto ai TRANS.

Smettendola come sempre di trascendere in discorsi poco tangibili e sensati (anche se quella dei TRANS non sarebbe affatto una pessima idea ), mi sono ritrovata con la mia amica delle mille battaglie nello studio, immersa nei libri che hanno fatto la storia di mia madre, anche se sulle TRECCANI e L'VTET nutro sinceramente qualche dubbio.....

Gli ADELPHI ingialliti da anni di nicotina mi guardano stanchi ma severi, l'enciclopedia del '900 mi punta e sbava e da uno scaffale il Georges mi fissa come per dirmi " ma che vuoi fare con me? EH? STRONZA!!" E tra un libretto all'altro si sente un vociferare....

A sto' punto mi incazzo e interrompo sta RIVOLUZIONE SILENZIOSA tuonando " Sentite BELLINI un'altra parola e faccio fare il camino...e vedrai che fuocherello! Almeno così finalmente saprò cosa fare con voi!!!!!"

D'improvviso il silenzio.

Ohh, il malditesta è scongiurato, ritorno a riflettere su dove accidenti mettere il letto in sta' stanza, e in fondo razionalizzo che dormire in mezzo a migliaia di tomi forse sia una gran cosa, non è che il pulviscolo da libro vecchio aiuti...

Pensa Pensa Pensa.....

Oh toh guarda!!!

Il Geloso di mamma.

Come i migliori bambini che si distraggono per un nonnulla anch'io cambio discorso, perchè la faccenda si faceva troppo affaccendata.

Il GELOSO è un cimelio storico, tutto in questa casa è un cimelio, è l'antenato di un moderno registratore vocale, peso di 1 tonnellata e 30 per un parallelepipedo bianco (sporco...penso a causa del materiale, che credo sia vinile) grande quanto una scatola da scarpe.

Ovviamente non perdo tempo per portare avanti la mia battaglia alla distrazione cercando di metterlo in funzione, non molto diverso da un qualsiasi apparecchio elettrico, attacchi l'alimentatore alla corrente e via.

Il Geloso parte, lo mando avanti e indietro a mano perchè la bobinona che gira mi da l'idea che si schianti al minimo soffio di vento, poi premo il tasto AUDIZIONE e via parte alla grande.

Lezioni di inglese del '50, e scopro che le PEN stanno sempre ON THE TABLE da ormai mezzo secolo. E pure le UMBRELLA vanno prese IF IT'S RAINING.

Poi mi ricordo che qui mia madre aveva una registrazione della sua voce da bambina, allora non perdo altro tempo e mi metto a cercarla affannosamente, avanti e indietro, stavolta con i tasti deputati - RITORNO e AVANTI - e vederlo girare somigliava vagamente ad un mixer impazzito.

La bobina regge, e mi trovo FACE TO FACE con mia mamma 13enne più o meno che ripete geografia.

Un mezzo shock in effetti. Però piacevole, mando ancora indietro e stavolta mi trovo con le voci di due adulti, un uomo ed una donna, che dicono scemenze, probabilmente per fare il TEST col poderoso mezzo di registrazione.... D'improvviso mi rendo conto che sto ascoltando i miei genitori quando erano ancora agli albori della coppia mentre "cazzeggiavano" con il registratore, prima che io facessi capolino nella loro vita.

Non dicono niente di sensato insomma.

Che sensazione strana, mi sono emozionata, è stato stranissimo ma eccezionalmente bello.

Per me ha un significato particolarissimo, perchè è l'unica impronta che mi hanno lasciato delle loro voci.

La mia paura più grande, direi ormai scongiurata ( GELOSO permettendo), con cui mi sveglio ogni mattina è quella di dimenticarmi le loro voci.

Insomma bellissima esperienza.

Ma non è finita.

Allora mi viene in mente di cercare le mie cassette, parliamo di musicassette o come accidenti si chiamavano, spunta fuori il mio corso di francese, Spiagge e Lune di Fiorello, gli Articolo 31 ed una casetta anonima dove io da bambina ho fatto svariati scleri in solitudine.

Mi sono vergognata come una ladra, ma mi sono resa conto che sono sempre la solita, quella che a 8 anni imitava il suono della chitarra della sigla di JEM E LE OLOGRAM e che a 24 moscia e imita il suono della chitarra dei Flyleaf.

TUTTO NELLA NORMA!

La giornata non è finita.

Alla mia amica Ale si aggiungono le altre 2 sciagurate che verranno con me a LONDON.

Tra una Nicole e un'altra prosegue la mia giornata con loro, gli racconto delle mie scoperte, omettendo la commozione per i miei genitori, e svarioniamo di brutta maniera.

La Silvia sazia, a modo suo, una mia curiosità sui Ramsetein:

Come mai si chiamano Ramstein i Ramstein?

Silvianswer.com risponde:

AllOra (la "o" bella aperta come solo un camarioese saprebbe fare) si chiamano così in onore della strage che accadde nell'omonimo paesino tedesco, quando durante una festa c'erano degli aerei che faceVIno le acrobazie.... Come le TRECCE FRICOLORE!!!

Barbara sottolinea : " le Trecce FRIcolore?"

Silvia ribatte :

"Eccerto! Le Freak, C'est Chic Freak out! "

Imitando con le mani il balletto sotto forma di crollo d'aereo sulla città.

Cosa vuoi di più dalla vita?

UNA TELECAMERAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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YeSSir...